Ristrutturazione edilizia

Gli interventi di recupero del patrimonio edilizio effettuati su singole unità abitative beneficiano di importanti agevolazioni fiscali, la più conosciuta tra queste è sicuramente quella disciplinata dall’articolo 16-bis del Dpr 917/86 (Testo unico delle imposte sui redditi), prorogata sino al 31 dicembre 2019, che consiste in una detrazione dall’Irpef del 50%, in dieci anni, delle spese sostenute per interventi di Manutenzione Straordinaria fino a un ammontare complessivo delle stesse non superiore ad € 96.000,00 per unità immobiliare.

Rientrano in questa tipologia le opere e le modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici e per realizzare ed integrare i servizi igienico/sanitari e tecnologici, sempre che non vadano a modificare la volumetria complessiva degli edifici e non comportino mutamenti delle destinazioni d’uso.

Rientrano tra gli interventi di Manutenzione Straordinaria anche quelli consistenti nel frazionamento o accorpamento delle unità immobiliari con esecuzione di opere, anche se comportano la variazione delle superfici delle singole unità immobiliari nonché del carico urbanistico, a condizione che non sia modificata la volumetria complessiva degli edifici e si mantenga l’originaria destinazione d’uso.

L’argomento non è sempre di semplice comprensione, non è infrequente trovarsi di fronte a voci di opere e prodotti per i quali si hanno dubbi relativi alla categoria di detrazione in cui possono rientrare, oppure se sia necessaria “suddividere” la detrazione come nel caso dei beni significativi.

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